La lectio magistralis di
Mario Cucinella, rivolta specificatamente agli studenti di Architettura, ha inaugurato a Roma il
nuovo rettorato dell’Università Roma Tre. Il complesso è stato completato al termine di un
cantiere di tre anni lungo via Ostiense su progetto di
MCA Mario Cucinella Architects. Lo studio bolognese è stato affiancato da
Milan Ingegneria (strutture),
LAND (consulenza paesaggistica) e
Manens-Tifs (impianti). Sorge non lontano dall’ex Mattatoio, che a partire dai primi anni Duemila ha iniziato a ospitare gli spazi della Facoltà di Architettura dell’ateneo.
Anche a Roma, un’università sempre più parte della città
Il carattere del nuovo rettorato conferma la nuova vocazione degli spazi universitari e il ruolo che non solo a Roma gli atenei si stanno ritagliando e costruendo nella vita pubblica delle città. La sua realizzazione rappresenta infatti un investimento importante nella creazione di un
luogo di connessione urbana e apertura verso un quartiere in trasformazione dalla storica vocazione industriale.
L’architettura disegnata Mario Cucinella Architects vuole riflettere questa volontà. Imposta volumi contemporanei che, ispirati nelle forme e nei materiali ai vicini gasometri, sono chiusi da
involucri trasparenti e aperti verso l’esterno, realizzati in vetro e acciaio.
Tre edifici e una piazza a due livelli
Il progetto imposta
due grandi ambiti, che svelano il voluto doppio ruolo di
struttura a servizio dell’università e
nuovo elemento di ricucitura urbana.
Il rettorato è composto da
tre grandi edifici a torre che emergono da una
nuova piazza a due livelli.
Le
funzioni accolte nel nuovo complesso sono molteplici. Sono finalizzate al raggruppamento di tutti gli uffici amministrativi della terza università di Roma e alla realizzazione di nuovi spazi a servizio degli studenti. Comprendono quindi il
rettorato e la
direzione generale, la
segreteria, un’
aula magna, una
sala espositiva al piano terreno e il nuovo
Centro Linguistico di Ateneo.
Nella sua totalità, realizza circa
12.000 mq di nuove aule e uffici, tutti posizionati nei livelli fuori terra di ciascuna torre. Quasi altrettanti, 12.800, sono i metri quadri nei due livelli sotterranei, in cui sono posizionati un parcheggio e i locali tecnici.
All’esterno, la nuova
piazza si pone come spazio multifunzionale e pubblico, in cui nelle intenzioni è possibile attraversare, sostare e realizzare eventi ed esposizioni.
Un partenariato pubblico privato
Il nuovo rettorato dell’Università Roma Tre è stato realizzato attraverso un partenariato pubblico privato. La formula adottata è quella del
project financing, aggiudicato al gruppo guidato dalla società Camar Tre. L’incarico non comprende solo progettazione e realizzazione, ma prevede anche la
gestione e la manutenzione del complesso per 22 anni. L’investimento complessivo è stato di 60 milioni di euro.
Sostenibilità e verde
Gli edifici sono frutto del lavoro progettuale di uno studio che ha fatto della realizzazione di una
sostenibilità in senso esteso la sua principale bandiera. I principi della
progettazione bioclimatica hanno definito il loro orientamento che, frutto dell’analisi del lotto e dello studio solare nei differenti momenti dell’anno,
privilegia l’esposizione a nord e sud. Il nord offre le migliori condizioni di illuminazione, mentre il meridione con l’arretramento dei solai cerca di creare ombreggiamento d’estate e permettere l’accumulo passivo di calore di inverno. Le coperture, piane, permettono il posizionamento di un
impianto fotovoltaico.
Il
verde è elemento importante della sostenibilità del progetto. Ha previsto la realizzazione di giardini e isole vegetali sia a livello stradale che pensili sulla piazza sopraelevata. Si affiancano al verde rampicante che nel prossimo futuro sfrutterà i montanti metallici verticali per crescere favorendo il raffrescamento passivo degli interni. Il suo mantenimento e la sua irrigazione sono garantiti dal recupero delle acque meteoriche, stoccate all’interno di serbatoi sotterranei.
L’Università Roma Tre perno della riqualificazione del quadrante Ostiense-Marconi
Il progetto del nuovo rettorato di Roma Tre, oltre a rappresentare un impegno importante per l’università e la sua crescita, nasce come pezzo integrante del
programma di riqualificazione del quadrante Ostiense-Marconi. Avviato a metà degli anni novanta, ha portato al Progetto Urbano Ostiense-Marconi (PUOM) nel 1999-2000 per poi essere aggiornato. I suoi principali
obiettivi erano il recupero di aree per verde, attrezzature e infrastrutture, la realizzazione del parco Tevere Sud e il posizionamento di nuovi servizi pubblici.
La presenza dell’Università Roma Tre è stata fin dall’inizio un punto focale di questa riqualificazione. Il piano comprendeva infatti nuovi insediamenti lungo via Ostiense e in parte dell’ex Mattatoio di Testaccio. L’accordo che ha portato alla realizzazione del progetto è stato siglato tra Città di Roma e Università Roma Tre nel 2015.
Il nuovo rettorato aggiunge un altro importante tassello alla riqualificazione di un’area che in 20 anni ha visto notevoli trasformazioni. Ha fra i suoi
principali poli gli imponenti
spazi dell’ex Mattatoio che, dismesso nel 1975, dall’inizio del nuovo millennio ha iniziato ad accogliere
nuove funzioni. Una delle principali è rappresentata proprio dall’Università Roma Tre, che nel 2000 ha iniziato a ristrutturare alcuni padiglioni per trasformarli in nuovi spazi per la facoltà di Architettura.
L’
arte è una
seconda importante vocazione dell’ex Mattatoio. I suoi spazi accolgono una sede decentrata dell’
Accademia di Belle Arti di Roma e il
Macro Testaccio, la seconda sede cittadina del Museo Arte Contemporanea Roma. Nel 2006 viene aperto la
Pelanda, spazio espositivo sviluppato su 5 padiglioni per un totale di circa 5.000 mq.