Architettura

L’Urban Lake Housing di Pordenone: un esempio di rigenerazione urbana

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L’Urban Lake Housing di Pordenone: un esempio di rigenerazione urbana

 

L’insediamento “ULH – Urban Lake Housing” si trova a Pordenone, in località Largo San Giorgio. Il progetto dello studio C+S Associati rappresenta un interessante esempio di rigenerazione urbana: essendo localizzato nel centro città e avendo restituito alla collettività un’area precedentemente ad uso privato, dona al capoluogo di provincia friulano sia nuovi spazi pubblici riqualificati, che una serie di fabbricati dalle forme e funzioni spiccatamente contemporanee.

L’opera attornia parzialmente il laghetto originariamente insistente sull’area, il quale ora diventa il fulcro progettuale, ambientale e impiantistico dell’intero insediamento. Il recupero dello specchio d’acqua ha infatti permesso la creazione di un nuovo ambito paesaggistico in città, consentendo al contempo ai fabbricati di progetto di relazionarvisi funzionalmente – poiché tutti nuovi corpi edilizi affacciano su di esso – e tecnicamente: gli edifici sono serviti da un impianto geotermico che acquisisce energia rinnovabile dall’acqua ivi presente.

Altro aspetto interessante è quello della funzionalità urbana. Essendo collegato al resto della città mediante tre percorsi pedonali (la piazzetta dell’oratorio a Sud, la passerella che fiancheggia il lago e risale verso Nord-Ovest, e il percorso che scavalca lo specchio d’acqua per poi dirigersi ad Est), l’insediamento diviene un nuovo fulcro di connessione attorno a cui ruota la percorribilità del centro di Pordenone.

L’area misura 75.000 mq, mentre la superficie coperta complessiva degli immobili è pari a 11.000 mq. Le destinazioni d’uso sono residenziale (comprendendo la nuova Casa Canonica ed appartamenti in affitto o di proprietà), ricreativa (il nuovo Oratorio San Giorgio) e commerciale (alcuni negozi al livello dello spazio pubblico).

 

 

 

Fig.1. Vista da Largo San Giorgio. Sulla sinistra della foto alcuni condomini residenziali, sullo sfondo la passerella pedonale che conduce verso Nord-Ovest e successivamente verso Viale G. Marconi. Nell’angolo in basso a sinistra, alcune papere stanziano in prossimità dell’acqua. (© Edoardo Bit)

 

 

Fig.2. Edifici residenziali oltre il laghetto, ad Est del nuovo insediamento. (© Edoardo Bit)

 

 

Fig.3. Il percorso pedonale che scende da Nord-Est e affianca i manufatti raffigurati nell’immagine precedente. Sullo sfondo il campanile della chiesa di San Giorgio. Interessante anche il progetto paesaggistico: a sinistra specie vegetali aromatiche di dimensioni contenute, sulla destra del bambù alto diversi metri. (© Edoardo Bit)

 

Fig.4. La passerella pedonale su cui sbocca lo stesso percorso di Fig.3. (© Edoardo Bit)

 

 

 

Fig.5. Vista da Nord-Ovest: la testata di uno dei corpi di fabbrica. (© Edoardo Bit)

 

Fig.6. Il nuovo Oratorio San Giorgio. (© Edoardo Bit)

 

 

Fig.7. Vista da Largo San Giorgio verso Est: gli edifici in primo piano sono gli stessi delle Figg. 2 e 3; al pianterreno alcune attività commerciali (© Edoardo Bit)

 

 

 

Fotografie di dettaglio

 

 

Fig.8. Scorcio: la testata di uno dei condomini (cfr. Fig.5). (© Edoardo Bit)

 

 

Fig.9. Logge residenziali. Si noti come a due pareti del medesimo fabbricato corrispondano diverse pitture: la facciata di sinistra è bianca, mentre quella a destra è grigia. (© Edoardo Bit)

 

Fig.10. Edificio residenziale: gli scuri delle finestre sono inglobati nello spessore della muratura. (© Edoardo Bit)

 

 

Fig.11. L’ingresso a doppia altezza della Casa Canonica. (© Edoardo Bit)

 

 

Fig.12. La discesa dalla Canonica verso l’oratorio. All’interno dell’intero progetto ULH, i colori e i materiali assumono un ruolo molto importante. (© Edoardo Bit)

 

 

Fig.13. Finestre a nastro dell’oratorio. (© Edoardo Bit)

 

 

Fig.14. Vista accidentale dell’oratorio. Anche in questo caso le pareti sono risolte con tonalità diverse di colore. (© Edoardo Bit)

 

 

 

Fig.15. Dettaglio sui percorsi pedonali che affiancano alcune residenze: degna di nota l’alta varietà vegetale – e biologica (cfr. Fig.1) – dello spazio aperto. (© Edoardo Bit)

 

 

Fig.16. La scala a chiocciola che conduce all’interrato. (© Edoardo Bit)

 

 

 

 

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