Architettura

Un’arca fluttuante a Milano: come sarà il nuovo headquarter NZEB del Gruppo CAP

Le strade di Milano si arricchiranno di un nuovo spazio urbano dedicato alla cittadinanza e identificato da un’arca fluttuante su una piazza d’acqua. Si tratta del nuovo quartier generale del Gruppo CAP, un edificio sostenibile, carico di significato e proiettato verso la comunità
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Un’arca fluttuante a Milano: come sarà il nuovo headquarter NZEB del Gruppo CAP
Lo scorso 10 dicembre, a Milano, è stata posata la prima pietra di quella che, a lavori ultimati, diventerà un’arca. Non è quella di Noè, ma il suo significato non è poi così lontano dal racconto biblico, all’interno del quale veniva descritta come un elemento a servizio della comunità. Ecco come sarà il nuovo headquarter NZEB del Gruppo CAP. L’idea firmata dall’architetto Claudio Lucchin, titolare dello studio CL&AA, nasce dalla volontà del Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato dei Comuni facenti parte della città metropolitana di Milano, di creare un headquarte NZEB, un nuovo quartier generale “a emissioni zero, senza dimenticare qual è il ruolo svolto dall’azienda nei confronti della cittadinanza. Un’arca fluttuante su una piazza d’acqua è sembrata la forma rappresentativa più adatta a descrivere la natura pubblica della gestione del patrimonio idrico e la vocazione di un servizio espletato per la collettività.

La posa della prima pietra degli headquarter NZEB del Gruppo CAP

L’edificio, pensato per soddisfare i requisiti di sostenibilità ambientale, sorgerà in via Rimini, in zona Romolo, proprio dove si è svolta la cerimonia di posa della prima pietra. Sono intervenuti all’evento, oltre al progettista dell’arca, Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP, Pierfrancesco Maran, Assessore a Urbanistica, Verde e Agricoltura Comune di Milano, Arianna Censi, Vicesindaca Città metropolitana di Milano, Santo Minniti, Presidente Municipio 6 ed Emiliano Cacioppo, Consigliere delegato CMB, Società cooperativa Muratori e Braccianti, che si occuperà della realizzazione dell’opera.

L’arca e il suo significato green per il Gruppo e la città

Il progetto è stato selezionato in seguito all’espletamento di un concorso internazionale, come precisa l’Assessore Maran, una nuova piazza e nuovi spazi aperti. L’elemento simbolico dell’arca vuole richiamare la solidità e la sicurezza, “valori che più di ogni altro rappresentano la nostra azienda”, ha specificato Alessandro Russo. Contemporaneamente la barca si proietta verso il futuro e trasmette una volontà di voler fare sempre meglio per il territorio e per le famiglie che Gruppo CAP serve. La ricerca dell’innovazione e della sostenibilità sono punti cardini del servizio offerto dall’azienda, perciò la nuova sede, precisa ancora Russo, avrebbe dovuto “raccontare la nostra attenzione per il green”, configurandosi contemporaneamente come un luogo di condivisione e di aggregazione.

Il progetto NZEB e la sua idea vincente

L’idea, presentata nell’ambito del concorso internazionale dallo Studio CL&AA Claudio Lucchin e Architetti Associati, si è distinta, tra oltre 30 concorrenti, per la capacità di interpretare al meglio i criteri di sostenibilità e risparmio energetico ricercati dall’azienda per la sua nuova sede. Il progetto nasce dall’acqua, materia prima da sempre di fondamentale importanza per l’esistenza stessa della vita sulla terra e, quindi, per la vita dell’uomo. L’arca vuole proprio restituire alla comunità questo valore, attraverso un’intervento di riqualificazione che interesserà tutta la zona tra la stazione di Romolo e la cascina Monucco. Al termine dei lavori lo scenario dell’area, completamente mutato, si presenterà agli occhi della comunità come uno spazio di aggregazione aperto, una piazza d’acqua pronta ad accogliere tutta la cittadinanza milanese.

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Lo spunto progettuale, del resto, è nato dalla volontà di rappresentare simbolicamente “un patto tra il gestore del patrimonio idrico e la popolazione”, ha specificato Lucchin. “L’idea della cura e della distribuzione dell’acqua e il concetto di interconnessione sono stati alla base del progetto: l’arca vuole essere un edificio privo di barriere fisiche e visuali verso la strada, un edificio aperto che dialoga con la città e la cui funzione pubblica traspare dall’apertura del piano terra, ove si insedieranno funzioni aperte al quartiere e ai suoi abitanti”.

Headquarter NZEB del Gruppo CAP: un edificio orizzontale tra tanti verticali

Il nuovo headquarter del Gruppo CAP non segue la verticalità dello sviluppo edilizio milanese, ma preferisce l’orizzontalità, l’apertura verso la città, all’interno della quale, nascendo in un contesto prevalentemente residenziale, punta a inserirsi in maniera armoniosa e mai invadente. L’edificio vuole esprimere l’idea di condivisione, aspetto curato sin dalle prime fasi della progettazione attraverso una costante informazione dei cittadini sulla sicurezza dei lavoratori, sull’impatto ambientale dei lavori, sulle emissioni di CO2 e delle polveri, sull’uso dell’acqua e sullo smaltimento dei rifiuti in tutte le fasi della costruzione.

Efficenza e certificazione Leed: una progettazione attenta all’ambiente

Gli aspetti puramente progettuali e architettonici saranno costantemente affiancati dalla volontà di far emergere il valore sociale dell’azienda, che si manifesta nella redazione di un attento piano energetico basato sul ricorso alle migliori innovazioni tecnologiche per quanto riguarda la sostenibilità. L’arca punta a diventare un modello di costruzione NZEB, a zero emissioni e zero energia e a ottenere il certificato Leed Gold, riconoscimento tra i più elevati sul fronte della certificazione green. I sistemi di riscaldamento e di raffreddamento pensati per l’edificio si serviranno dell’acqua di prima falda, così da evitare l’uso della preziosa risorsa potabile. La termoregolazione ad aria controllata consentirà di regolare al meglio la gestione delle temperature, così da raggiungere elevati livelli di confort termico durante il periodo di utilizzo e ridurre il fabbisogno di energia primaria grazie a uno sfruttamento efficiente delle risorse naturali. Anche per l’illuminazione si è cercato di limitare al massimo i consumi, optando per finestre a nastro che, distribuite in maniera irregolare sul prospetto, generano una trama capace di lasciar entrare la giusta quantità di luce. La loro forma, oltre ad assolvere a un compito puramente pratico, è anche un riferimento alla protagonista del progetto, l’acqua, perché rimanda ai canali e alle reti idriche che caratterizzano il territorio metropolitano. L’apporto luminoso nella parte centrale dell’edificio sarà garantito dalla presenza di ampi pozzi luce, che permetteranno anche di connettere visivamente i piani che lo compongono.

La realizzazione dell’arca

L’opera sarà realizzata da CMB spa, impresa edile con un’attività secolare in Lombardia, che seguirà i lavori in tutte le loro fasi. Avviati nell’ottobre 2018, dopo la demolizione del vecchio capannone e la realizzazione degli scavi per le fondazioni, i lavori saranno completati nell’arco di circa 2 anni. Il nuovo headquarter di Gruppo CAP si estenderà su 11.250 metri quadri di superficie, distribuiti su sei piani. Ospiterà oltre 400 dipendenti e si comporrà di open space, uffici, laboratori, una caffetteria aperta a tutti, un’area esposizioni, un asilo nido aziendale e non è un auditorium. Quest’ultimo ambiente, progettato per ospitare 200 persone, sarà il più importante, perché affacciato direttamente sulla piazza e, quindi, a completa disposizione della collettività.
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