Architettura

Expo Osaka 2025, dentro il Grand Ring per progettare la società futura

Una delle più grandi architetture in legno del mondo conterrà i padiglioni di oltre 175 partecipanti all’esposizione in apertura il 13 aprile
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Expo Osaka 2025, dentro il Grand Ring per progettare la società futura

Il 13 aprile si apre a Osaka, in Giappone, l’Expo 2025. Accompagnato dalla mascotte Myaku Myaku, fusione di cellule e acqua, sarà aperto per sei mesi, fino al 13 ottobre. “Designing Future Society for Our Lives” (“Progettare la società futura per le nostre vite”) è il tema guida di un evento che vuole promuovere soluzioni innovative per migliorare la qualità della vita attraverso tecnologia, sostenibilità e cooperazione globale. È la terza volta che un’esposizione tocca il paese del Sol Levante, che ha ospitato la prima nel 1970, sempre a Osaka, e la seconda nel 2005 ad Aichi.

Per ognuna, grandi architetture e idee. Il 1970 è stato il futuristico e sperimentale anno dei metabolisti, mentre il 2005 è diventata occasione, negli anni successivi, di trasformazione per un’intera regione.

A Osaka, rispetto al 1970, molti dei visitatori saranno accolti dall’aeroporto internazionale del Kansai realizzato da Renzo Piano su un’isola artificiale che non ha mai smesso di sprofondare, sebbene monitorata, nel mare. Anche l’Expo galleggerà sul mare: si terrà infatti nella baia di Osaka su un’altra isola artificiale, quella di Yumeshima.

Il Grand Ring, l’anello di legno più grande del mondo

Affidato all’architetto Sou Fujimoto, il suo masterplan è contenuto all’interno del Grand Ring. Con la sua struttura realizzata interamente di legno, la circonferenza di 1,5 km, il diametro interno di 615 m ed esterno di 675 m, l’altezza tra i 12 e 20 m e la superficie coperta complessiva di 60.000 mq, è destinata a diventare una delle più grandi architettura di legno del mondo. Il suo progetto è sviluppato con Tohata Architects & Engineers e Azusa Sekkei. Reinterpreta in chiave contemporanea la tradizione costruttiva giapponese ispirandosi ai complessi e spettacolari incastri tridimensionali del tempio Kiyomizu-dera a Kyoto. E vuole dare forma concreta alla filosofia ‘differenza nell’unità’ di Expo.

Simboli e metafore ne determinano tecniche, scelte materiche e una forma che, unendo presente e passato senza una fine e un inizio, diventerà guida per l’esplorazione del sito. I padiglioni e le piazze sono pensati per essere disposti in modo decentrato, per dare forma al concetto di unità nella diversità.

Il legno, sintesi trai bisogni del presente e le necessità del futuro

Una complessa e regolarissima struttura di travi e pilastri rinforzata da elementi e giunzioni metalliche sostiene una copertura a falda singola che proteggerà i visitatori dalle intemperie. Il Grand Ring sarà punto di accesso, riparo e distribuzione dei visitatori, ma anche postazione privilegiata per la vista dall’alto del nuovo paesaggio del sito di Expo e della città di Osaka. Avrà anche un tetto verde.

Centrale nella sua progettazione e realizzazione è la scelta del legno, materiale naturale, sostenibile, tradizionale e tecnologico che diventa perfetta sintesi tra i bisogni del presente e le necessità del futuro. Diverse sono le essenze utilizzate per le loro caratteristiche: in prevalenza si è scelto di utilizzare il cipresso giapponese e quello di hinoki affiancati al cedro europeo.

Il masterplan di Expo Osaka 2025

Dentro il Grand Ring, il masterplan di Osaka 2025 segue nel suo progetto generale cinque elementi chiave. Il primo è la connessione con mare e cielo, elementi naturali per eccellenza; disegna lo spazio per le presenze di oltre 150 Paesi e 25 tra organizzazioni nazionali, ong, aziende e cittadini che presenteranno soluzioni per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. L’Expo vuole essere un laboratorio vivente (“People’s Living Lab”) in cui verranno sperimentate tecnologie come la mobilità di nuova generazione, il digitale e le soluzioni a basse emissioni. Al suo interno prevede spazi per l’intrattenimento reale come spettacoli d’acqua, concerti, festival e parate che devono essere sicuri e inclusivi.

Il tema generale è declinato attraverso tre sottotemi: Saving Lives (salute pubblica ma anche prevenzione e preparazione ai disastri), Empowering Lives (miglioramento della qualità della vita, anche attraverso la tecnologia) e Connecting Lives (creazione di comunità).

Expo Osaka 2025: i racconti dei padiglioni

I partecipanti spesso si sono affidati ad architetti di fama internazionale per raccontare le loro storie. Oltre alla partecipazione italiana, che si affida allo studio di Mario Cucinella Architects per un padiglione che ricorre a materiali riciclati e bio-based, Kengo Kuma richiama l’eredità marittima del Portogallo utilizzando reti da pesa riciclate. L’Arabia Saudita ha incaricato i britannici Foster+Partners per un padiglione che combina architettura tradizionale e tecnologie avanzate di raffreddamento, puntando alla massima certificazione ambientale.

Il padiglione francese Theatrum Naturae è ideato da Coldefy con Carlo Ratti Associati e conduce i visitatori in un viaggio in tre atti dedicato alla biodiversità e alla sostenibilità, mentre il padiglione del Bahrein è disegnato da Lina Ghotmeh Architecture: ispirato ai dhow, esalta la tradizione marittima con tecniche di raffreddamento passivo.

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