“100 Italian Architectural Conservation Stories” è l’ultimo rapporto pubblicato da Fondazione Symbola e Fassa Bortolo con la collaborazione di Assorestauro. La pubblicazione fa una carrellata su progetti, ricerche e materiali innovativi che hanno visto in prima fila i migliori progettisti, enti e istituzioni italiani spesso rimasti nell’ombra. L’obiettivo è dare risalto e visibilità a una filiera nazionale di settore e alle sue competenze di eccellenza attraverso la
selezione di interventi di restauro realizzati in Italia e all’estero.
I progetti sono ben circoscritti e definiti nei loro confini e caratteristiche. L’indagine prende in considerazione l’
edilizia storica e i
beni tutelati, escludendo volontariamente le realizzazioni che ricorrono ai materiali moderni. Si concentra in prevalenza sul costruito in muratura, considerandolo uno degli elementi maggiormente caratterizzanti il paesaggio italiano.
100 storie di restauro per sei macro ambiti
Le
100 storie brevemente raccontate inseriscono i loro attori all’interno di
sei macro aree: le certificazioni, la diagnostica, gli interventi di restauro veri e propri, gli studi sui materiali e le tecnologie, la progettazione e la ricerca.
La
distribuzione geografica è la seguente: 15 sono localizzati nel Lazio, 14 in Lombardia, 13 in Emilia-Romagna, 12 in Toscana, 11 in Veneto. 7 si contano rispettivamente in Piemonte e Trentino-Alto Adige, 6 in Campania, 4 nelle Marche, 3 in Abruzzo e 3 in Sicilia, 2 in Puglia e 1 in Calabria, Friuli-Venezia Giulia e Umbria.
Alcuni progetti
Gli interventi maggiormente significativi inseriti nel documento hanno interessato molti attori, coinvolti nei processi di recupero, dalla progettazione alla realizzazione.
L’esempio più importante è la
Basilica di Santa Marina in Collemaggio, a L’Aquila. Il suo restauro è stato riconosciuta a livello europeo dall’
European Heritage Awards/Europa Nostra Awards 2020, nella categoria Conservazione. I suoi danni rimarranno per sempre uno dei principali simboli della distruzione portata dal terremoto dell’aprile 2009. A distanza di oltre dieci anni, è oggi anche uno dei simboli della rinascita di un territorio che, ancora fortemente bisognoso di recupero, è anche il cantiere di restauro più grande del continente. I lavori hanno visto operativi molteplici soggetti, tra cui l’impresa vicentina G&P Intech, specializzata nei consolidamenti e nell’antisismica e la torinese Arcas.
Il restauro della cupola della
Cappella della Sacra Sindone a Torino, capolavoro barocco di Guarino Guarini, è il frutto di un lunghissimo cantiere. La cappella venne distrutta quasi completamente da un incendio nel 1997. Da allora alla sua apertura, avvenuta a fine settembre 2018, è stata al centro del più importante cantiere di restauro al mondo. Il suo recupero ha coinvolto competenze diversificate. Queste hanno riunito in collaborazione il Politecnico di Torino e l’impresa abruzzese Cingoli Nicola e Figlio, specializzata nel consolidamento e restauro di edifici monumentali. A cui si aggiunge la Carla Tomasi di Roma, attiva anche a l’Aquila.
L’impresa Arcas, presente anche a Torino, ha guidato i lavori, che, tra l’altro, hanno ricostruito ex novo oltre 1.550 elemento marmorei e restaurato gli alti 4.000. Il progetto ha mantenuto le tonalità del
marmo originario, proveniente dalla località cuneese Frabosa Soprana. Anche questo intervento, dal risultato strabiliante, è stato riconosciuto a livello continentale con l’European Heritage Awards/Europa Nostra Awards 2019.
Restauri, rifunzionalizzazioni e progettisiti
Spostando l’attenzione sui
progettisti, si deve parlare di Carmassi Studio di Architettura (Firenze), di Canali Associati (Parma), dei bresciani Tortelli Frassoni, di Studio Comes (Sesto Fiorentino), dell’altoatesino Markus Scherer (Merano) e di Ermentini Architetti (Crema).
Sono autori di interventi sul patrimonio nazionale e internazionale che hanno consentito la sua rifunzionalizzazione e la sua vita. Parte dell’ex
Mattatoio di Testaccio a Roma oggi ospita la Facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre grazie all’intervento di Massimo Carmassi. Alui si deve anche la trasformazione del
Panificio della Caserma Santa Marta nella nuova sede del Dipartimento di Economia dell’Università di Verona.
A Bolzano, il recupero del
Forte di Fortezza è uno dei progetti più celebrati. Markus Scherer ha restaurato e trasformato un edificio degli anni ottanta dell’Ottocento in un museo. GTRF Tortelli Frassoni Architetti è particolarmente attivo a Gerusalemme, dove ha riallestito il Terra Sancta Museum, e Aquileia, dove ha lavorato sugli spazi esterni della basilica.
Lo studio di Guido Canali si è occupato del progetto di restauro e riutilizzo di Palazzo Reale a Milano per l’allestimento del
Museo del Duomo. Ma anche al
Palazzo della Pilotta a Parma (Galleria Nazionale) e al complesso museale di
Santa Maria della Scala a Siena. L’ideatore dell’Associazione per l’Architettura Timida Marco Ermentini è autore con il suo studio di interventi sul campanile del Duomo di Crema e altri su ville, castelli viscontei dell’officina Olivetti a Crema di Marco Zanuso.
Lo studio associato Comes guarda nuovamente all’estero, dove si è occupato della ricostruzione
del ponte di Mostar e del consolidamento della Cittadella di Damasco. A Parigi è intervenuto sulla cupola del Pantheon e sta collaborando alla
ricostruzione della cattedrale di Notre-Dame.