Architettura

CityLife, a Milano arriva anche Bjarke Ingels

Ai danesi la progettazione dell’ultimo edificio previsto nell’area di CityLife: sarà un iconico complesso composto da due volumi collegati da un portico
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CityLife, a Milano arriva anche Bjarke Ingels
Il sempre più lanciato Bjarke Ingels Group firma il nuovo punto di accesso di CityLife a Milano. Una vittoria di pregio per lo studio basato a Copenaghen. Infatti si è aggiudicato il concorso promosso da Generali Real Estate. L’obiettivo è realizzare l’ultima parte del nuovo distretto residenziale e terziario che dal 2004 sta trasformando le aree dell’ex Fiera. Il progetto del nuovo Gateway è il frutto del lavoro elaborato insieme alla divisione ingegneria di BIG (BIG Engineering), Ramboll, GAD e gli italiani Atelier Verticale e Systematica. Il gruppo si è imposto su partecipanti invitati che hanno compreso anche Dominique Perrault e UNstudio, Carlo Ratti e Antonio Citterio.

Un distretto sempre più iconico

Con la scelta dello studio di Bjarke Ingels, Generali Real Estate chiude il percorso di trasformazione di questa importante area proseguendo sulla strada, ormai quasi obbligata, dell’architettura iconica e del nome di richiamo internazionale. Lo confermano le stesse parole dell’amministratore delegato Aldo Mazzocco. “Vogliamo che sia un edificio iconico, che rappresenti il momento che viviamo, in cui si parla sempre più di smart working e di coworking, e possa restare nel tempo come valido esempio di architettura e di arte”.

La proposta

Il nuovo Gateway dialoga con il vecchio asse urbano di via Domodossola, riconfermato nella stessa impostazione del masterplan dell’area. Propone un complesso che rielabora (in modo piuttosto libero) alcuni schemi urbani che nel passato hanno guidato la crescita della città. Non è raro trovare, e non solo a Milano, edifici gemelli. Questi con la loro simmetria e uniformità hanno creato cornici e monumentali porte di accesso a nuovi assi urbani. La rielaborazione di BIG passa attraverso l’affermazione del principio di non competizione con le tre torri progettate da Zaha Hadid, Daniel Libeskind e Arata Isozaki. Propone l’occupazione di un lotto diviso in due parti di superficie differente. E con un unico grande volume che, concavo a copertura dell’asse viario, racchiude due blocchi di differenti altezze e funzioni. L’inquadramento e la monumentalità richiesti sono affidati alla realizzazione di un complesso nato per sfruttare l’inedificabilità di parte del lotto. Questa inedificabilità impedisce la costruzione sulle due fasce lungo l’asse viario. La proposta che emerge quindi è quella di un grande porticato, che contiene e chiude due volumi di dimensioni e impronte differenti.

Residenza, terziario e servizi per il nuovo ingresso

Le funzioni previste dal nuovo intervento sono svariate, inserite nei nuovi 53.500 mq previsti in realizzazione. I due blocchi, sviluppati su differenti livelli fuori terra, comprendono:
  • spazi per uffici e terziario (nel più grande, a nord ovest),
  • un nuovo albergo da 120 camere (nel più piccolo, a sud est).
Questi sono appoggiati su un basamento destinato a ospitare servizi comuni aperti all’esterno. E sono chiusi da tetti piani con terrazze panoramiche che, strategicamente disposte, sono aperte a disposizione di bar e ristoranti. Entrambi sono dotati di ampi spazi aperti e corti che, pubbliche e private, offrono affacci rilassanti, arieggiamento e luce naturale. I perimetri dei due blocchi ottimizzano la flessibilità possibile al loro interno. Mentre la manica dell’albergo è profonda 9 m, che permette di alloggiare le stanze e i sistemi distributivi, quella del blocco uffici raddoppia arrivando a 18 m.

Il portico del Gateway di CityLife

Elemento unificante e iconico del nuovo Gateway è il portico, la grande copertura che collega i due blocchi e rende Gateway un progetto in cui è evidente la mano di BIG. Lo fa realizzando una copertura che, sospesa per i 140 m di distanza che li separa, prende la curva di una grande sfera e li rende di fatto un solo elemento unificato dal porticato. Il progetto ricostruisce uno spazio che, rielaborando liberamente quelli classici e delle loro funzioni, protegge dal sole e dall’acqua, allarga lo spazio interno proiettandolo all’esterno e invita all’ingresso nel cuore di Citylife. A livello strutturale, la copertura sembra appoggiata sulla successione di una doppia file di esili colonne che negheranno la loro funzione statica. Invece che lavorare in compressione, saranno in realtà dei tiranti che ancoreranno la copertura al terreno.

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CityLife verso il completamento

Il nome di uno degli architetti più importanti del momento, la cui attività è celebrata anche da una mostra monografica promossa dal Danish Architecture Center di Copenaghen, si aggiunge a un elenco ricco e lungo. CityLife è la grande operazione immobiliare che, fra le maggiori in Europa, sta gradualmente trasformando l’area occupata dall’ex Fiera di Milano, oggi spostata a Rho-Pero nell’hub progettato da Massimiliano Fuksas. Il nuovo distretto comprende svariate residenze e tre iconiche torri per uffici e terziario che, ancora in corso di realizzazione, portano la firma di Zaha Hadid, Daniel Libeskind e Arata Isozaki. La committenza di tutte le operazioni è comune. La società CityLife, controllata dal Gruppo Generali, nel 2004 vince la gara internazionale bandita per la trasformazione, che prefigura anche un grande parco impostato dallo studio di paesaggisti britannico Gustavson Porter.
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