La
chiesa Santa Maria Goretti è la nuova chiesa parrocchiale del piccolo comune di Mormanno, in provincia di Cosenza. È un progetto sviluppato da un gruppo guidato da
MC A – Mario Cucinella Architects, vincitore nel 2011 dell’ultima edizione dei
Progetti Pilota CEI (Conferenza Episcopale Italiana). Ne hanno fatto parte anche l’artista
Giuseppe Maraniello e il liturgista
Don Amilcare Zuffi.
Il progetto comprende anche il
nuovo Centro Pastorale, che trova posto all’interno di un volume separato ma funzionalmente connesso a quello della nuova
chiesa. Il complesso è stato consacrato alla santa originaria di Corinaldo il 6 luglio, giorno della festa a lei dedicata e corrispondente al giorno della sua morte. Al di fuori del nucleo storico della cittadina, si affaccia verso la vallata su cui sorge un comune posto fra le alture del Parco Nazionale del Pollino, al confine tra la Calabria e la Basilicata.
Un’architettura chiara e semplice
Il gesto dell’architettura è chiaro e semplice, come lo è l’impianto di un
piccolo edificio la cui pianta
trasforma in petali i quattro bracci di una croce. La superficie costruita si sviluppa su 950 mq che danno la forma di base a un edificio che si eleva in altezza per 16 metri.
L’esterno, realizzato in calcestruzzo armato, realizza un
volume bianco, ondulato e segnato da pochi ma univoci tratti. La
facciata principale, di fronte al sagrato, è dominata da una
grande croce che si disegna emergendo da lunghi tagli orizzontali e verticali, evidenziati dalle ombreggiature e dal progetto di illuminazione. Parole riconducibili alla vita della santa sono incise in orizzontale e accompagnano l’ingresso dei fedeli.
Il punto di accesso principale è quasi nascosto dai movimenti dell’involucro. Introduce in
un’unica aula in cui i posti a sedere occupano lo spazio centrale, raccolto attorno all’altare, e si distribuiscono negli spazi laterali. La
sagrestia è collocata alle spalle dell’altare con accesso posteriore.
L’interno della chiesa
La
luce naturale, predominante di giorno, è
zenitale, introdotta dalla copertura e filtrata da
un’opera d’arte di Giuseppe Maraniello. Questa, riprendendo anche le organiche volumetrie della chiesa, realizza una serie di veli traslucidi che riverberano la luce ispirandosi agli effetti delle aurore boreali.
Gli
arredi, minimali, sono disegnati da
MC D – Mario Cucinella Design in legno e acciaio, materiali che si accompagnano a scelte semplici e tradizionali: soprattutto pietra (che riveste le pareti), bronzo e mosaici. Minimali sono anche le decorazioni. All’esterno una serie di formelle in creta racconta la Via Crucis, mentre all’interno l’episodio della crocifissione guarda verso l’altare.
Il particolare orientamento della chiesa, il cui asse principale è nord-sud con ingresso a nord, permette al sole di illuminare completamente il crocifisso alle spalle dell’altare ogni 6 luglio.
Il progetto sceglie di
non dotare la chiesa di una
torre campanaria, ma di realizzare nel suo corpo murario una serie di campane a vela, nascoste dalla muratura.
Il
centro parrocchiale, alle spalle della chiesa, parla un linguaggio differente. È ospitato da un basso edificio dalla copertura piana verde che si raggruppa attorno a un patio centrale aperto. Comprende l’abitazione del parroco, aule per la catechesi, il salone parrocchiale e i loro spazi di servizio.
I Progetti Pilota CEI
Questa ‘costruzione di materia e luce’, così definita da Mario Cucinella ai tempi del concorso, è uno degli ultimi frutti
dell’importante stagione dei Progetti Pilota. Voluti dalla CEI e dall’allora direttore dell’Ufficio Beni Culturali Giancarlo Santi, monsignore e architetto, dal 1998 hanno cercato di
riavvicinare la chiesa all’architettura contemporanea attraverso
procedure concorsuali.
Accomunati da una stessa formula, richiedevano un
gruppo multidisciplinare di progettazione, che comprendeva
architetti,
artisti e un
liturgista. La valutazione era affidata a due giurie. La prima, nazionale, aveva il compito di selezionare le proposte migliori con il vincitore scelto al termine della valutazione di una giuria locale, diocesana.
Il chiaro obiettivo era la
ricomposizione di un processo progettuale troppo spesso penalizzato da mancanze, carenze, assenze. Sullo sfondo, la qualità del risultato sia dal punto di vista dell’architettura che della corretta progettazione degli spazi liturgici avrebbe dovuto essere centrale.
Progetti Pilota CEI, gli altri vincitori
Il progetto dello studio di Mario Cucinella aveva vinto nell’ultima edizione
, che aveva messo a bando la realizzazione di tre complessi nel nord, nel centro e nel sud Italia. Oltre a Mormanno, diocesi di Cosenza, erano infatti previste le nuove chiese della diocesi di
Ferrara-Comacchio (vinta dal gruppo guidato da
Benedetta Tagliabue) e
Tempio-Ampurias (Olbia, vinta dal gruppo guidato da
Francesca Leto). Differenti da un punto di vista formale, hanno avuto percorsi differenti nei loro iter realizzativi. Mentre la chiesa di Olbia è stata completata a stretto giro dal concorso, anche a Ferrara si è visto il completamento dell’edificio nel 2021.