Architettura
Barcellona, dal Camp Nou all’Espai Barça
Lo storico stadio del Barcellona FC sarà sostituito dal progetto vincitore di concorso di Nikken Sekkei e Joan Pascual - Ramon Ausió Arquitectes: con i suoi 110.000 posti a sedere continuerà a essere il più grande d’Europa
Condividi
A Barcellona sono iniziati i lavori di trasformazione dello storico Camp Nou, avviati da una demolizione che porterà entro il campionato 2025-26 all’Espai Barça di Nikken Sekkei e Joan Pascual – Ramon Ausió Arquitectes. Nonostante la vivace e positiva campagna comunicativa della società, la sua demolizione è stata accompagnata dalla malinconia. La capitale catalana sembra avere definitivamente perso uno dei suoi edifici più emblematici e ricchi di storia, sul cui sedime sorgerà il nuovo impianto. Contrariamente a Milano, dove il recentissimo vincolo al secondo anello dello stadio Meazza ha chiuso una lunga diatriba.
Dal 1957, lo stadio più grande d’Europa
Il Camp Nou è lo stadio in cui il Barcellona FC ha giocato dal 1957. Viene realizzato nell’area a sud ovest della città su progetto degli architetti Francesc Mitjans Miró, Josep Soteras Mauri e Lorenzo García Barbón per ospitare le partite della squadra cittadina. Nasce per sostituire il piccolo e ormai vetusto Camp de Les Corts per essere simbolo di una nuova modernità. Si imposta su una struttura in cemento armato disegnando un catino degradante verso il campo da gioco privo di copertura se non in corrispondenza della tribuna autorità. La dimensione è subito da record, all’apertura è già in grado di accogliere 106.000 spettatori. Il Camp Nou nel tempo ha subito importanti modifiche, richieste dall’uso e dalla necessità di manutenzione. Le principali sono occorse in corrispondenza di due dei più importanti eventi di risonanza planetaria ospitati: l’aggiunta del terzo anello per i Mondiali del 1982 e la ristrutturazione in occasione delle Olimpiadi estive del 1992, che comportò l’aggiunta di ulteriori anelli. Alla demolizione, dopo ripetuti interventi di adeguamento all’evoluzione delle norme di sicurezza e alle richieste del mercato, aveva una capienza di 99.000 posti a sedere. Per queste dimensioni, è stato a lungo il secondo stadio più grande del mondo, dietro allo stadio olimpico di Pyongyang. Sicuramente il più grande del continente europeo. E l’Espai Barça lo rimarrà.2007, Norman Foster per il restyling
Le ambizioni di una società in ascesa, che vantava giocatori come Ronaldinho e Lionel Messi e aveva vinto la Champions League nel 2006 dopo un digiuno di 15 anni, a inizio millennio si riflettono anche sul suo stadio. L’allora presidente Joan Laporta indice nel 2007, anno del 50° anniversario dell’impianto, un concorso di progettazione per il restyling del Camp Nou, vinto dallo studio Foster+Partners fresco del progetto del Wembley Stadium. Il progetto avrebbe ulteriormente aumentato la capienza dello stadio, portandola a 105.000 posti. Erano in previsione interventi su spogliatoi e tribune, servizi e parcheggi e il rifacimento dell’involucro, che lo avrebbe avvolto anche in copertura e aggiunto spazi e funzioni. Il cantiere avrebbe dovuto restituire uno stadio completamente rinnovato a partire dall’esistente entro il 2012, ma il progetto non venne realizzato, mantenendo viva l’ambizione al rinnovamento.
