Antincendio

Norma di classificazione Atex e Linea guida CEI abrogata: una difficile integrazione

Un focus sulle incertezze applicative seguite all'entrata in vigore della norma tecnica di classificazione delle zone a rischio di esplosione CEI EN 60079-10-1:2016
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Norma di classificazione Atex e Linea guida CEI abrogata: una difficile integrazione
L’entrata in vigore definitiva, a partire dal 13 ottobre 2018, della norma tecnica di classificazione delle zone a rischio di esplosione (ATEX) CEI EN 60079-10-1:2016 ha determinato una serie di incertezze applicative che non hanno ancora trovato interpretazioni ufficiali definitive. Tali difficoltà sono state accentuate dalla contestuale abrogazione, senza sostituzione, della linea guida CEI 31-35:2012 che rappresentava lo standard di riferimento in Italia. In relazione all’abrogazione della linea guida, il foglio d’abrogazione CEI 31-35;Ab:2018 (e analogamente la CEI 31-35/A;Ab:2018) recita testualmente:
  • A partire dal 14 ottobre 2018, la Guida CEI 31-35:2012-02 e la relativa Variante CEI 31-35;V1:2014-05 “Atmosfere esplosive – Guida alla classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas in applicazione della Norma CEI EN 60079-10-1 (CEI 31-87)” sono abrogate in quanto la Norma di riferimento CEI EN 60079-10-01:2010-01 (CEI 31-87) è superata da edizione successiva. Il Sotto Comitato CEI SC 31J “Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione“ ritiene che i contenuti tecnici della Guida CEI 31-35:2012-02 e della relativa Variante CEI 31-35;V1:2014-05, abrogate, rappresentino un utile riferimento, per le metodologie scientifiche in esse contenute, relativamente alle parti non in contrasto con la nuova edizione della Norma CEI EN 60079-10-1:2016-11, nell’ambito delle scelte affidate al valutatore/classificatore.

Quali sono le parti della linea guida CEI 31-35:2012 non in contrasto con la CEI EN 60079-10-1:2016?

Bene si comprende che con tali contenuti si lascia integralmente ai singoli professionisti la responsabilità dell’interpretazione, integrazione e contestualizzazione tra la norma CEI EN 60079-10-1:2016 e l’ex linea guida CEI 31-35:2012. Il quesito legittimo sarà quindi il seguente: “Quali sono le parti della linea guida CEI 31-35:2012 non in contrasto con la CEI EN 60079-10-1:2016?” Nel seguito si vuol tentare di fornire una prima risposta, bene sapendo che l’argomento è ancora “materia viva” sul quale molto ancora dovrà essere scritto. In ogni caso, a parere di chi scrive, appaiono non in contrasto con la filosofia applicativa della norma CEI EN 60079-10-1:2016 le seguenti parti dell’ex linea guida CEI 31- 35:2012 ora abrogata:
  • paragrafi da 5.1 a 5.8 (procedimento di classificazione dei luoghi pericolosi, dati di progetto, verifica di applicabilità della norma, sostanze infiammabili, ambienti e condizioni ambientali, sorgenti di emissione e gradi di emissione, portate di emissione);
  • paragrafi 5.10.1 e 5.10.2 (definizione del tipo di zone pericolose originate dalle singole emissioni, influenza della contemporaneità delle emissioni sui tipi di zone);
  • paragrafo 5.10.3.4 (fattore di efficacia della ventilazione);
  • paragrafo 5.10.3.6 (criteri per la disponibilità della ventilazione);
  • paragrafo 5.16 (inviluppo delle zone pericolose);
  • paragrafo 5.17 (documentazione tecnica di classificazione);
  • capitolo 6 (opere esistenti e loro trasformazione, ampliamento o manutenzione);
  • appendice GA (elenco di sostanze infiammabili o combustibili e valori orientativi delle loro caratteristiche significative);
  • subappendici da GB.3.2.1 a GB.3.2.3 (portata di liquido emesso dal sistema di contenimento e relative superfici delle pozze al suolo generate);
  • subappendice GB.4 (calcolo della portata di emissione di gas, di liquidi che evaporano nell’emissione e da pozze). In questo specifico caso sarà molto importante fare attenzione al fattore demoltiplicativo fSE che potrebbe alterare molto i parametri di emissione rispetto alle equazioni riportate nella letteratura scientifica poiché va ad alterare la velocità locale dell’aria ed il conseguente rateo di evaporazione;
  • appendice GC (elementi per la definizione dei dati ambientali).

Classificazione ATEX e rischio esplosione

Si prega in ogni caso il lettore di assumere quanto elencato come un utile riferimento da contestualizzare sempre nell’ambito delle specifiche valutazioni che si andranno ad eseguire. Per chi volesse maggiori dettagli ed approfondimenti si rimanda al workshop avanzato che si terrà a Milano il 7 febbraio 2020: Classificazione ATEX e rischio di esplosione Il workshop è organizzato dall’Ingegnere Marzio Marigo, autore dei volumi “Rischio atmosfere esplosive ATEX” e dell’eBook “Classificare le zone a rischio di esplosione con la norma CEI EN 60079-10-1:2016”, editi da Wolters Kluwer. Per maggiori informazioni, clicca sul box qui sotto. 
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