
È la componente femminile a far spostare l’ago della bilancia. Parliamo dell’Albo Ingegneri che, grazie soprattutto alle donne ingegnere, vede quest’anno un aumento degli iscritti. Nel 2021 infatti il 16,1% degli iscritti è rappresentato da donne, contro il 15,7% del 2020. Un +1200 che consente al numero complessivo di iscritti di confermare il trend positivo.
Il dato arriva dalla consueta analisi resa nota dal Centro Studi del Consiglio Nazionale Ingegneri. Dal report emerge come nel 2021 il numero degli iscritti all’Albo Ingegneri
ha toccato quasi quota 244mila (243.940 per la precisione), circa un migliaio in più rispetto al 2020. Sebbene i dati ipotizzino un allontanamento dei laureati in ingegneria rispetto all’Albo professionale, gli ingegneri iscritti, dunque, continuano ad aumentare.
Rispetto ad un anno fa le iscrizioni sono aumentate del 17,1%, mentre le cancellazioni sono cresciute del 15,8%. Il saldo perciò è positivo: 1190 iscritti in più. Il risvolto della medaglia sta nel fatto che l’abilitazione professionale si rivela un’opzione considerata da una quota ridotta di laureati (meno del 30%). Tuttavia, se si riducesse la quota di laureati che, pur avendo conseguito l’abilitazione, rinunciano ad iscriversi all’Albo, il numero complessivo di iscritti potrebbe essere comunque ben superiore alle 244mila unità.
In aumento i laureati con il nuovo ordinamento
Col passare del tempo, si va riducendo progressivamente la quota di ingegneri laureati con il vecchio ordinamento iscritti a tutti e tre i settori. E va aumentando quella degli ingegneri “monosettoriali”, laureati secondo il nuovo ordinamento universitario. Considerando che l’iscrizione all’Albo è presa in considerazione soprattutto dagli ingegneri del settore civile ed ambientale, ne consegue un aumento della “polarizzazione” dell’Albo verso tale settore (71,4% degli iscritti della Sezione A).
Manca un ricambio generazionale
Se il dato femminile, come abbiamo già evidenziato, è degno di nota, non si può dire la stessa cosa sul fronte del ricambio generazionale. Gli under 40, infatti, passano dal 25,1% del 2020 al 24,2%. Per contro, gli over 65 aumentano dal 15 al 15,6%. Tra questi, 36 ingegneri (nel 2020 erano 28) hanno raggiunto o addirittura superato la soglia dei 100 anni di età (o lo faranno entro l’anno).
“Il fatto che aumenti il numero degli iscritti al nostro Albo – commenta Armando Zambrano, Presidente CNI – è sicuramente un fatto positivo. Certo, se riuscissimo a convincere tutti coloro che fanno l’esame di abilitazione all’esercizio della professione che l’Albo è una cosa davvero utile, l’incremento degli iscritti sarebbe ancora più consistente. Come CNI da tempo stiamo lavorando affinché gli Ordini diventino maggiormente attrattivi nei confronti degli ingegneri. La strada maestra continua ad essere quella del potenziamento dei servizi per gli iscritti quali formazione, certificazione delle competenze, selezione delle migliori offerte di lavoro”.